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La localizzazione di un sito di discarica presso Le Borra (Figline Valdarno) ha origine nel 1990, quando i Comuni del Valdarno Fiorentino commissionarono uno studio preliminare, e senza alcuna analisi tecnica approfondita, inerente l’individuazione di probabili siti idonei ad una discarica di rifiuti solidi urbani (R.S.U.). Da allora sono trascorsi 20 anni e sembra che, purtroppo, il progetto discarica Le Borra stia entrando nella fase operativa, da quello che si può leggere nel Supplemento al Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 42 del 17.10.2007, e dalla variazione di bilancio per l’acquisto del terreno di Le Borra prospettata dal Consiglio Comunale di Figline Valdarno del 28/11/2008.
Fin qui niente di strano, la raccolta differenziata non decolla, i rifiuti continuano ad essere prodotti e quindi la necessità di trovare nuovi siti idonei per le discariche. Dove stanno allora le anomalie?
La prima anomalia sta nel fatto che la discarica di Le Borra si è trasformata da discarica per R.S.U. in discarica per rifiuti non pericolosi con una stima complessiva di rifiuti di circa 152000 t/a, di cui 59000 t/a di scorie da trattamento termico provenienti dall’inceneritore de I Cipressi presso Rufina (FI) una volta che sarà diventato operativo (Suppl. BURT n. 42 del 17.10.2007).
La seconda anomalia riguarda il fatto che sinora, perlomeno a nostra conoscenza, non sono state effettuate le indagini tecniche di dettaglio in merito alla valutazione di impatto ambientale e rischio idrogeologico, e, a nostro modesto avviso, la conformazione geologica del sito di Le Borra (tipo di terreno e processi geologici in atto) non si adatta assolutamente con le caratteristiche richieste dalla vigente normativa (D.L. n. 36 del 13/01/2003), anzi rappresenta un esempio didattico di un’area dove non ubicare un impianto di discarica: (i) i terreni affioranti sono sabbie permeabili e pongono seri problemi relativi all’inquinamento della falda freatica; (ii) nel versante settentrionale è presente una frana attiva; (iii) il sito è interessato da un faglia.
La terza anomalia riguarda il tipo di rifiuti dell’inceneritore de I Cipressi che saranno convogliati nella discarica di Le Borra. La Società Ambiente Energia Risorse S.p.A., dichiara nel suo sito WEB che i materiali depositati nella discarica de Le Borra saranno le scorie pesanti (bonariamente paragonate alle ceneri del caminetto!), ovvero le ceneri che escono dal fondo del forno e non le polveri leggere derivanti dalla filtrazione dei fumi. Si tratterebbe di rifiuti speciali non pericolosi. La prima domanda che sorge spontanea è che se sono rifiuti non pericolosi perchè non vengono sfruttati come una potenziale risorsa di materie prime secondarie quali acciaio, alluminio, materiali ferrosi e quant’altro? La seconda domanda riguarda invece la destinazione delle ceneri e polveri leggere derivanti dalla filtrazione dei fumi. Che fine faranno? Questi materiali contengono sostanze cancerogene e mutagene per l'organismo umano come diossine e furani, e sono rifiuti speciali altamente tossici. In altre parole, non possono essere destinate alla discarica di Le Borra considerata funzionale, purtroppo a tutt’oggi solamente sulla base di indagini prettamente preliminari, allo smaltimento di rifiuti non pericolosi (Suppl. BURT n. 42 del 17.10.2007).
La nota di rammarico che denota una superficialità e un disinteresse per quanto riguarda l’impatto ambientale e gli aspetti sanitari relativi alle ricadute sulla popolazione del Valdarno Superiore, è che, da quanto ci risulta, l’Amministrazione Comunale di Figline Valdarno, fino ad ora, non si è fatta carico di chiedere chiarimenti e indagini più accurate alle autorità regionali e provinciali che hanno competenza in materia di discariche. Il progetto discarica Le Borra sembra procedere inesorabilmente con il tacito assenso del Sindaco e dell’Amministrazione Comunale.
Figline in Movimento e Valdarno a 5 Stelle
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